Auschwitz – Birkenau, un viaggio obbligato - di Alessandra Leone.

Auschwitz – Birkenau, un viaggio obbligato - di Alessandra Leone. Mi sono fermata ed ho osservato inebetita tante foto di vite spezzate e speranze perdute, fino a chinare gli occhi per la vergogna e la colpa di essere viva …. Ho camminato e camminato in un silenzio irreale ed immoto; sentivo solo il rumore dei sassi sotto le scarpe mentre il vento del nord, freddo, pungente, in una giornata di sole abbacinante, mi colpiva in viso. Il paesaggio diviso in due da rotaie nere di morte. L’orizzonte perduto negli alti alberi svettanti al cielo. Non ho corretto le ombre, lo sfocato, i riflessi … non mi ha interessato … la mia è una semplice testimonianza di ciò che ho visto, aliena da perfezione. Un prigioniero sopravvissuto ha scritto di Auschwitz: “Non c’è ruggine in terra che consumi le spine dei reticolati di allora. Non c’è profumo di fiore che copra la puzza scatenata dalle bestie. Occorre la spina acuta della memoria perché torni viva la rosa”. Ai morti ed ai sopravvissuti. Alessandra.   GUARDA LE IMMAGINI