I Misteri di Campobasso di - Rossella Poggiali

Ne avevo sempre sentito parlare , dei Misteri , ma come succede spesso non si trova la compagnia giusta o si da la precedenza ad altre cose e la voglia di andare passa nel dimenticatoio . Avevo visto delle immagini su internet ma ....lo stupore che si prova a starci dentro e viverla insieme alla immensa folla presente è indescrivibile . Colori , bambini che fluttuano nell'aria con le loro ali piumate , diavoli dispettosi che tingono di nero i volti dei bimbi e adulti più coraggiosi che si avvicinano , la fatica dei portatori a spalla , impossibile descrivere a parole quello che si vive in quelle due ore di Misteri e anche scattare foto non è semplice perché lo sguardo non sa dove posarsi prima .La "sagra dei Misteri" è la festa più sentita e attesa di Campobasso e si celebra il giorno del Corpus Domini. Consiste in una precessione di 13 grandi quadri " viventi" i Misteri, che percorrono le vie à della città. Queste macchine chiamate anche Ingegni, sono portate a spalla da almeno 12 giovani per ogni Mistero , con ritmo cadenzato ,scandito dal capo Mistero . Il peso degli Ingegni varia dai 340 chili fino ad arrivare ai 644 chili. Essi sono realizzati con strutture metalliche a cui sono ancorati sia bambini che adulti e il rivestimento con stoffe colorate fa si che alcuni personaggi sembrano galleggiare nell'aria. Ogni Mistero è dedicato ad un Santo e ha un significato morale e religioso. Il più folcloristico è Sant'Antonio Abate che simboleggia la forza rispetto alle tentazioni. Il Santo bambino è attorniato da 3 diavoli e una donzella vestita di bianco , il diavolo posto in basso insidia la bella giovane al grido di " Tunzella Tunzella , vietenn vietenn " e la gente presente ride e fa da eco al grido del diavolo . Le prime macchine per la sagra dei Misteri furono create nel 1748 da Paolo Saverio Di Zinno e da allora il segreto della realizzazione delle strutture rimane tale. Un'altra bella esperienza , alla scoperta delle nostre tradizioni. Rossella Poggiali. GUARDA LE IMMAGINI.